Con ilTuoGin.it è facilissimo creare la propria ricetta di gin personalizzato e comporre l’etichetta, ma a volte può sembrare difficile scegliere il nome più adatto, soprattutto se poi l’intenzione è rivenderlo e pubblicizzarlo. Il naming è infatti una delle componenti più cruciali della creazione di un brand. Ecco dunque qualche consiglio per orientarsi verso una scelta vincente.
La maggioranza dei gin, a buon ragione, oggi preferiscono nomi composti da una sola parola, facili da ricordare, pur cercando di essere evocativi scegliendo magari il nome del creatore, di un luogo o di una figura leggendaria legata al territorio o a ciò che il brand vorrebbe rievocare. Per quanto possa sembrare simpatico, difficilmente si riuscirà a distribuire all’estero il gin “Pomodori Verdi Fritti alla Fermata del Treno” (che probabilmente viola anche un copyright, altra cosa su cui porre attenzione), ma anche nomi troppo corti, per esempio composti solo da tre lettere possono creare problemi per quel che riguarda la ricerca organica del nome sui motori di ricerca web.
Può essere divertente cercare un nome simpatico o ironico, ma è meglio evitare di esagerare. Niente parolacce e bestemmie e nemmeno nomi che possano dare una cattiva immagine del gin (per esempio Stinky -Puzzone- o Disgusting -Disgustoso-). Anche le citazioni di bassa lega possono nuocere all’immagine (oltre a rischiare di nuovo problemi di copyright).
Meglio evitare nomi che descrivono in modo troppo entusiastico il contenuto: potreste creare aspettative sbagliate ottenendo un effetto negativo anche se state effettivamente proponendo un gin di qualità. Per esempio chiamare il prodotto “Best Gin Ever” rischia di sottoporlo a facili critiche.
Sono assolutamente da evitare i nomi che suonano simili a quelli dei brand più famosi. Vi farà solo fare la figura della brutta copia. Tanqueciao, Veg-eater, Endrix potranno essere simpatici, ma scordateveli. Anche allusioni come Delhi Topaz anche no.
Nomi che sono difficili da pronunciare in italiano e/o ancor più in altre lingue non sono consigliabili. Non solo nessuno riuscirà a dire correttamente il nome, ma farà anche fatica a ricordarlo. Per motivi di semplicità mnemonica è anche meglio evitare nomi composti da soli numeri: siamo qui per bere un drink, non per memorizzare la rubrica telefonica, pratica caduta in disuso dall’avvento dei cellulari!