L’orario lavorativo è finito, i nodi delle cravatte si allentano e il ghiaccio tintinna nei bicchieri, pronti a riempirsi di gin e di tonica.
Le chiacchiere si fanno più fitte e più leggere, ma come stupire gli astanti disquisendo con competenza del nostro distillato preferito?
Ecco alcune curiosità sul gin che potete casualmente citare in una conversazione creandovi una fama di persone colte, competenti e cosmopolite. Ma attenzione, ci sono molti luoghi comuni da sfatare…
“Proprio buono questo London Dry, d’altronde l’Inghilterra è la nazione che consuma più gin al mondo” (FALSO!)
L’Inghilterra era il paese dove anticamente se ne consumava di più, ma ora il primato con 1,4 litri pro capite spetta alle Filippine.
Il gin arrivò nelle Filippine con gli spagnoli, altri grandi amanti del gin, che fondarono nell’800 la distilleria Ginebra San Miguel, tuttora il principale produttore di gin del paese. La base alcolica per il gin filippino è la canna da zucchero coltivata localmente, che aromatizza anche la birra più popolare bevuta nel paese.
“Proprio buono questo London Dry, d’altronde l’Inghilterra è la nazione che consuma più gin al mondo” (DI NUOVO FALSO ACCIDENTI, NON SEI STATO ATTENTO)
La scritta London Dry su una bottiglia di Gin non indica che quel prodotto è stato realizzato a Londra, ma che è prodotto con il metodo London Dry.
È il risultato della distillazione di un macerato con alambicchi tradizionali di alcol etilico con infusione di bacche di ginepro e può essere prodotto in ogni angolo del mondo.
Il gin nasce come bevanda per la corte inglese” (FALSO)
Il gin, o meglio il genever, nasce in Olanda come rimedio medico per la gotta e i reumatismi, di cui soffrivano i ricchi olandesi dell’epoca, sfruttando le proprietà drenanti del ginepro infuso in alcool di cereali.
Il rimedio aveva il nome di acqua juniperi o genever e ben presto diventò il distillato nazionale bevuto più per piacere che come medicinale.
Sarà l’ascesa al trono d’Inghilterra di Gugliemo D’Orange, re d’Olanda, a far si che il genever venisse conosciuto e apprezzato in Inghilterra e iniziasse lì la sua produzione col nome di gin e una ricetta leggermente diversa.
A volte si dice che ad aver inventato il gin / il genever sia stato Franciscus Sylvius De La Boe, dottore in farmacia dell’Università di Leida nel XVII secolo, ma molti documenti storici provano che gli olandesi bevessero genever da prima della sua nascita.
“Il gin tonic nasce nei locali alla moda di Londra, a cavallo degli anni Sessanta, in contemporanea alla creazione della minigonna” (FALSO!)
Il gin tonic, come il pile o internet, nasce per scopi militari.
Le truppe inglesi di stanza in India dovevamo assumere chinino disciolto in acqua gassata come prevenzione per la malaria, ma il chinino ha un sapore troppo amaro e quindi i soldati ebbero l’idea di allungare la bevanda con il gin per renderla più gradevole al palato.
“La grande diffusione dei gin Italiani deriva anche dal fatto che l’Italia sia il più grande produttore di ginepro del mondo” (VERO!)
L’Italia grazie al suo clima e alla sua incredibile biodiversità produce soprattutto in Toscana, Sicilia e Sardegna quasi l’80% del ginepro del mondo.
Il ginepro è una pianta con poche esigenze idriche per cui è facile trovarla in luoghi non facilmente popolabili da altre piante e molto diverse tra loro, dalle montagne, dove le frequenti gelate rendono l’acqua scarsamente disponibile, al mare, dove l’aridità la fa da padrona nei mesi estivi.
“I cosiddetti gin Navy Strenght nascono per il consumo specifico dei marinai” (VERISSIMO! Bravo, vedi che quando ti impegni!)
La gradazione alcolica intorno al 57% vol. fa sì che il prodotto sia meno attaccabile dai batteri, rischio molto frequente nelle lunghe navigazioni, dove l’acqua potabile tende a scarseggiare.
Non era inusuale che anticamente la paga dei marinai inglesi fosse parzialmente corrisposta in gin, usanza che simbolicamente la marina neozelandese ha mantenuto fino al 1986.
Per controllare che il gin non fosse stato annacquato si dice che i marinai vi versassero sopra un po’ di polvere e vi dessero fuoco poiché solo con una gradazione alcolica del gin superiore ai 57° essa sarebbe esplosa.
Ed ora non resta che brindare, Cin Cin!
P.S. “Cin cin” ha origini cinesi: deriva infatti da qǐng qǐng che significa “prego, prego”.
Nasce tra i marinai di Canton come forma scherzosa di saluto, fu adottata come augurio dai marinai europei e da li diffusa per il continente.